Verolavecchia. A volte, sfogliando vecchi libri di geografia o appunti ingialliti, scopriamo notizie curiose e insospettate sulla vita quotidiana e i rapporti sociali dei nostri paesi in tempi che credevamo ormai definitivamente estinti.

Scorzarolo. È tradizione la scampagnata pasquale alla santella già intitolata a S. Quirico, poi a S. Firmo, infine alla Madonna della Cava, nella quale fino al 1779 si celebravano strani riti di guarigione di probabile origine pre-cristiana.

Verolanuova. Diverse centinaia di documenti, registri e pegamene, dal 1435, sulla parrocchia, la famiglia Gambara, la Breda, e parecchi libri antichi, costituiscono il patrimonio dell'Archivio parrocchiale, di cui ora è completato l'inventario.

Bassa bresciana. Durante la dominazione veneta (sec. XV-XVIII), la pianura ebbe un assetto amministrativo chiamato Territorio, con la suddivisione nelle cosiddette quadre, sull’esempio di quelle urbane e da queste dipendenti. 

Quinzano. Nel timbro di T&C campeggia un raffinato capitello rinascimentale in stile ionico dal portale di una casa illustre, già della famiglia Conforti, poi dei conti Padovani, che fu per un secolo Ospedale civile del paese e dal 1974 è l'Oratorio parrocchiale.

Bassa bresciana. Nei lunghi secoli che identificano il Medioevo, le comunità della pianura bresciana si sono spesso trovate coinvolte in vicende della grande storia, che non hanno mancato di avere riflessi sulle realtà locali del territorio.

Verolanuova. L’idea di far conoscere Cecilia Tibaldini (1872-1921), poetessa verolese poco nota alle ultime generazioni, è scaturita nel 2003 dalla mente del maestro Bonera per onorare una concittadina immeritatamente e troppo a lungo dimenticata. 

Bassa bresciana. Negli ultimi tempi la topografia è molto progredita, con riflessi positivi sulla conoscenza della presenza romana nel territorio della Bassa bresciana, in particolare negli ambiti della centuriazione e della viabilità.

Bassa bresciana. Un territorio dalla lunga, vivace e articolata storia, da sempre un po' orfano di studi sistematici e approfonditi, proprio per questo vuole trovare oggi la giusta attenzione che merita dalla sua gente e dalle istituzioni.

Verolanuova. L’intestazione di una "Fattura per illuminazione" relativa al bimestre gennaio-febbraio 1938 è lo spunto per alcune brevi note intorno a una azienda verolese molto fiorente nel secondo dopoguerra.

Scorzarolo. La lapide murata all’interno della corte del castello è eloquente quanto drammatica. L'incertezza con cui è stata incisa testimonia la fretta e insieme la necessità di lasciare una testimonianza di ciò che stava accadendo in Italia.

Scorzarolo. Lo Strone, per i non verolesi, è quel rigagnolo che chiamiamo pomposamente ‘fiume’: nasce dal laghetto di Scarpizzolo, e attraversati per 18 km i territori di S. Paolo, Verolavecchia, Verolanuova e Pontevico, si getta nell’Oglio.